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ALESSANDRO CAPPELLETTI - "SARAI IL PRIMO ..."
Siena 20 ottobre 2022
FONTE : Basketsiena.it | S.F.i
Una
bella storia quella di Alessandro Cappelletti, una storia da
raccontare.
Alessandro,
pupillo di coach Michele Catalani, fu fortemente voluto da
quest'ultimo nelle giovanili della Mens Sana.
Visto a Spoleto,
ammirato a Siena.
Oggi
il ventisettenne playmaker della Tezenis Verona si racconta a Piero
Guerrini di Tuttosport . La sua, una storia da ricordare; un esempio
di tenacia, di dedizione sportiva, di voglia di vincere contro le
avversità (gli infortuni alle ginocchia) che si sono abbattute a
ripetizione sul giovane talento. Oggi, con il suo ritorno da
protagonista nella massima serie (A1) dopo un lungo percorso fatto di
recuperi e verifiche, assapora il gusto della vittoria personale e
noi, tutti quelli che a Siena lo hanno amato ed ammirato, ne
dividiamo la gioia.
Nella
Verona tornata in A1 lo ha fortemente voluto questa estate coach
Ramagli. Fra i bei ricordi senesi del bravo coach labronico (Siena
e la Mens Sana lasciano sempre un segno forte)
vi era anche quello di Alessandro. Coach Ramagli , nel suo soggiorno
senese, conosce del ragazzo potenzialità e carattere. Poi
nell'ultima
stagione lo
ammira ad Udine, rivale
di Verona.
Per
Cappelletti arriva
la consacrazione: a
fine stagione sarà l'MVP,
premiato come il migliore giocatore italiano 2021/22 della A2. Chiude
numericamente la stagione
regolare con
medie
di 12.9 punti, 4.1 rimbalzi, 5.3 assist e 1.9 recuperi in 25 minuti,
con il 60% da 2, il 40% da 3 e l’80% ai liberi.
Per Alessandro è la vittoria della vita. Chi l'avrebbe mai detto?!
Nelle
sue narrazioni "Guerriniane" Alessandro
dice: " Personalmente vivo questo ritorno in A1 come un
debutto. Con la Virtus Bologna nel 2018/19 è stato un assaggio pieno
di paure, con la Mens Sana Siena tra il 2012 ed il 2014 ero un
aggregato dalle giovanili. Sono molto contento perchè
questo ritorno lo vivo in modo importante nel contesto della squadra.
Non posso non pensare al passato e nel raccontarlo parto dalla fine.
Quando mi infortunai per la terza volta ed ero pieno di dubbi e paura
che fosse finita, una persona che purtroppo non c'è più mi disse: -
Vedrai, sarai il primo giocatore ad arrivare in A dopo tre gravi
infortuni al ginocchio – Quella frase
mi è rimasta scolpita dentro, mi ha motivato. Volevo che avesse
ragione, mi ha spinto a lavorare ancora di più per
superare i limiti. Ho sempre creduto nel percorso. Ed in questo
percorso di recupero l'ultimo anno ad Udine è stato importante, ho
imparato molto. Ora ho la maturità giusta".
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