SUI GIORNALI DEL 1979/80


CARLO RINALDI IL RIVOLUZIONARIO
DATA:03/09/79
FONTE: Superbasket

Con Carlo Rinaldi e' iniziata la rivoluzione in casa Scavolini mentre in casa Antonini e' iniziata un'altra rivoluzione per sostituirlo. Tutto cosi' in fretta, in modo inaspettato, alla vigilia dell'inizio del campionato.
La societa' pesarese, che aveva gia' programmato sino all'82 con Skansi, coach della nazionale jugoslava ed ex giocatore biancorosso, dopo una serie convulsa di telefonate rompeva ogni indugio e agganciava il tecnico anconetano, stanco di giocare a "botta e risposta" con Bucci, gioia (molta) e dolori (pochi) dell'Antonini Siena.
Cosi' "il divino" Bucci dopo Crdaioli avrebbe fatto fuori anche Rinaldi. Giriamola come vogliamo questa e' la conclusione; anche se nessun dirigente senese voleva mandar via Rinaldi ed anche se il rapporto allenatore-giocatore non aveva mai dato un minimo segnale di crisi. Tutti d'amore e d'accordo ma ... la meravigliosa armonia di una "pace" mai messa in discussione e' saltata (piu' che per Bucci) a causa dell'animo rivoluzionario di coach Rinaldi.

A Pesaro la squadra era stata praticamente gia' fatta; si cercava un pivot italiano per chiudere il mercato, ma tutto con Rinaldi veniva nuovamente rivoltato come un guanto usato.
Fuori Jim Thomas che aveva da poco firmato il contratto, e che veniva poi tacitato; via libera anche al giovane play Tonino Valentinetti che nel finale di stagione si era meritato applausi e maglia e disco verde per l'ex pupillo di Rinaldi "Luki-gancio" (Lucarelli 208 cm.) come secondo lungo e da lui acquistato con l'etichetta di 'secondo solo a Meneghin'.
"Il secondo americano - sostiene Carlo Rinaldi piu' grintoso che mai -non puo' non essere un pivot anche se so bene che la partenza di Thomas fara' sottoscrivere a piu' di un tifoso 'una petizione' per proteste. Per gli allenatori italiani le doti che piu' contano di un giocatore statunitense sono ben diverse da quelle dei tifosi; gli allenatori hanno bisogno di giocatori di sicuro affidamento, ordinati, precisi e, soprattutto, obbiedenti. Devono andare in campo per fare quello che dice il tecnico e non per aumentare l'anarchia della partita."
Probabile che queste ultime parole e considerazioni si riferissero al suo ex giocatore americano avuto a Siena. il "divino" Giorge Bucci. .

Luigi Del Vecchio




JAMES DONALDSON: ALTO, GROSSO E FRAGILE

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Il piu' alto giocatore ingaggiato dalla Mens Sana, "tagliato", e subito dopo un grande e grosso della Nba per quattordici anni.






PERCHE' TRE GIORNATE DI SQUALIFICA?
DATA: 05/12/79
FONTE: La Nazione

E' inconcepibile rendersi conto di come si possa affossare una squadra fischiando due infrazioni di tre secondi nelle ultimissime battute di gioco, per l'esattezza a 24" dal termine. Gli artefici di tutto questo sono stati i due arbitri romani Fiorito e Martolini, gia' noti agli sportivi del basket per trascorsi incasinamenti, nonchè per essere stati "messi a riposo" di recente come per avere espulso tra le mura di casa proprio l'allenatore della Grimaldi, squadra contro la quale ha giocato oggi l'Antonini.
I due in grigio, nel corso della gara, hanno dato l'impressione piuttosto netta di avere definitivamente indossato la corazza di Riccardocuordileone della pallacanestro nei riguardi degli ospiti.
Nell'ultimo minuto sul 74-74 viene fischiata una infrazione (assolutamente inesistente in quanto non presente nell'area) di tre secondi contro i senesi; ma la scena madre (o meglio matrigna) della loro interpretazione i due fischietti capitolini l'hanno messa in scena a 24" dal termine, rifischiando un'altra infrazione di tre secondi in area ai padroni di casa per un taglio (ci e' sembrato di Mina) effettuato a 20 Km. l'ora anziche' 20,375. Dopodiche' la beffa: rimessa dei torinesi, sospensione da sette metri di Benatti, unico tiro del play, e canestro.
Poi un bel po' di confusione in campo, con qualcuno, a quel che si dice, che sarebbe arrivato a "stretto contatto" con Fiorito e Martolini, la qual cosa significherebbe quanche giornata di squalifica dell'impianto e qualche decina di milioni in meno nelle casse mensanine.

P.S: Alla Societa' fu data una squalifica di 3 giornate del campo di gioco. E' stata la prima squalifica del campo per la Mens Sana in serie A.
Il giudice sportivo motivo' così la sentenza: gli arbitri sono stati colpiti mentre si recavano negli spogliatoi. Zona che dovrebbe essere accessibile solo a dirigenti e giocatori. All'interno degli spogliatoi sono rimasti bloccati, a causa della pressione dei tifosi, per oltre mezzanotte e liberati a seguito dall'intervento delle forze di polizia che li hanno scortati all'esterno, facendoli poi allontanare su una loro auto.



Luigi Parodi






RON BEHAGEN: VIOLENZA E FURTI CONTRO I DEBOLI

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Da Storie di processi e condanne (giocatori americani ex Mens Sana)





UNO DEI KNICKS IN TERRA DI PALIO
DATA: 22/11/79
FONTE: SuperBasket

Oddio sostenere che a Siena abbiano agito con molta conseguenzialita' logica, sarebbe alquanto duro. Volevano un centro. Urlavano di avere bisogno di un centro. Esaminavano soltanto centri. Infatti prendevano Donaldson, che sarà stato pure 'acerbo', ma centro e' di sicuro. Gli facevano il contratto, che adesso - signorilmente - intendono onorare. Poi pero' scoprivano che non andava bene. Allora convocarono Lorenza Watson, che non sarà un fenomeno, pero' e' un centro. Tuttavia a Siena storcevano la bocca. Abbiamo bisogno di un centro - dicevano - ma di un grosso centro. Cosi' dicevano di prendere Behagen che e' un super. Pero' e' un'ala.
Citiamo l'esempio di Siena, ma è chiaro che in Italia non e' l'unico. Conosciamo un dirigente che va per la mggiore al quale un giornalista, dopo aver sentito le sue esigenze, consigliava un nome, bisbigliandolo all'orecchio. Quello sguinzagliava immediatamente sette emissari in America, faceva convocare l'allenatore che era in quel momento in brevissime ferie montane, stava nelle spine sperando nella felice conclusione della (difficile) trattativa. Il nome consigliato era ... Telefunken.
Non e' il caso di Siena. Dove tutti sono competentoni. Anche i medici. Sebbene (sembra per la legge italiana ... ma!!) abbiano dovuto dichiarare inidoneo Fernsten, che delle leggi italiane se ne sbatte e sta felicemente giocando nella Nba.
Cosi' e' arrivato Behagen. Che e' un ottimo giocatore. Pero' e' un'ala, non un centro. E l'Antonini il centro non l'ha. Nella iniziale palla a due salta al centro l'ala Mina. Il (cosidetto) pivot Behagen anche nella zona staziona all'ala. E' uomo di mano calda, e la schiaffa spesso nel buco. Evoluiva nel Knicks ancora due mesi fa. E' un professionista nel vero senso della parola, e possiamo garantirvi che non dice affatto di avere (escluso Bucci) dei compagni limitati. Dice anzi che sono buoni. L'allenatore com'e'? Ottimo. E il vice? Preparatissimo. E Siena? Incantevole. Dunque tutto bene. 'Of course'. Tranne, se ci è permesso una chiosa conclusiva, un piccolo particolare: che l'Antonini, al tirar delle somme, un centro non ce l'ha.

Dido Guerrieri




KORAC: UN REGOLAMENTO SCEMO

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estratto da un articolo su Superbasket "Le squadre italiane nelle coppe" l'ingiusta eliminazione dell'Antonini





BEFFA PER ROMA ... GIOIA MENS SANA

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Partita del 23 dicembre 1979 vinta di 1 punto (89-90) dall'Antonini contro Roma





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