Siena - 21/06/2011 10:25 Siena nella storia Oggi è facile dire che “ha vinto la solita Siena”, ma all’indomani di una vera e propria rivoluzione con partenze eccellenti e con alcune avversarie che si erano credibilmente rinforzate, Milano su tutte, nessuno avrebbe pensato ad una stagione così trionfale per i biancoverdi conclusa con l’en-plein in Italia e con il terzo posto alle final four di Barcellona. Siena da record e da leggenda Per la Montepaschi di coach Pianigiani, è il record straordinario del quinto scudetto consecutivo, il sesto nella storia della società senese. Una Vittoria sudata Mlcov e compagni hanno fatto sentire il fiato sul collo ai biancoverdi vittoria che i lombardi hanno fatto sudare e soffrire alia squadra senese, con Mc Caiebb, proclamato Mvp della finale, e compagni che forse si aspettavano di fronte un avversario più remissivo, e già soddisfatto del risultato acquisito con il raggiungimento della finale. Ed invece, Cantù ha tenuto testa per tutta la partita ai campioni d'Italia, addirittura tenendoli in apnea per tutto il primo tempo. E, nell'ultimo quarto, Micov (10 punti) e compagni fino all'ultimo hanno fatto sentire il fiato sul collo ai biancoverdi, avendo anche l'occasione per un incredibile sorpasso. Ma ,come al solito, poi Siena vince. Il segreto? La gestione del capitale umano e la continua fame di vittorie. Quando pensi ai biancoverdi non puoi che partire da lui. Da Ferdinando Minucci da vent'anni il vero deus ex machina delia Mens Sana. Prima da responsabile dei marketing e della pubblicità, poi da direttore generale e ora da presidente. Venti anni, insomma, dentro la 'costola' delia Polisportiva, la casa madre della sezione autonoma del basket; oltre un terzo della sua vita per quello che è diventato il fiore all'occhiello della società nata nel 1871. Questo, nei ventunesimo secolo, da quando ovvero la Mens Sana Basket si è unita allo sponsor Banca Monte dei Paschi di Siena. Ed è stato questo il grande capolavoro di Ferdinando Minucci: convincere l'istituto bancario cittadino ad investire ed a legare il proprio marchio alla squadra di basket. Solamente in questo modo la Mens Sana Basket avrebbe potuto portare avanti un progetto, con una programmazione che poteva essere garantita nei tempo grazie alle sinergie di tutti gli enti di riferimento della città, dal Comune alla Provincia, dalla Fondazione alla Banca Monte dei Paschi. Questa la formula vincente che ha trovato concordi le istituzioni, l'unica possibile non solo per assicurare il presente ma anche per garantire il futuro e la programmazione di un'eccellenza che la città ha esportato in tutta Italia e in Europa. E poi, come conseguenza logica, sono arrivati i risultati, quelli che hanno permesso alla Montepaschi di arrivare a dominare la scena italiana e di essere rimasta l'unica a mantenersi ai vertici europei. Merito dei budget? Non è vero dei tutto, perché grandi club europei con grandi budget non sono arrivati dove è arrivata la Mens Sana. Il presidente ha costruito un gruppo facendo sistema; con la banca e le istituzioni . Conta la gestione, la capacità di investimento, le idee, la scelta degli uomini dirigenti, tecnici, giocatori che poi le devono mettere in pratica. Ed è lì che si vede la differenza, è su questo terreno che si misura la capacità e la lungimiranza, facendo i conti con il tempo. Dai momenti più bui della Mens Sana Basket, ad un passo dal baratro del fallimento, sembrano passati secoli, ed invece è un problema di appena pochi anni fa. Che è arrivato ad una soluzione, e ad una svolta epocale, con il deus ex machina Ferdinando Minucci, che alzando al cielo il suo sesto scudetto, continua a non sentirsi sazio delle vittorie, ma resta memore di quando era Siena la squadra che doveva abbassare sistematicamente la testa ed era tenuta ai margini. (La Nazione) Simone Pianigiani: «Sono molto, molto felice per come l'abbiamo vinto, per i problemi che abbiamo dovuto superare, per le operazioni chirurgiche sostenute durante l'anno. Cantù mi ricorda il nostro primo anno quando certo non eravamo tra i primi budget della serie A. Abbiamo programmato i play off, battendo anche Roma che aveva un roster molto più grande, molto più talentuoso. Magari sarebbe stato meglio non partire 10 a 0. Ma siamo stati capaci di rientrare, sfruttando tutto quello che abbiamo costruito durante la stagione. Perché non puoi vincere contro questa Cantù se non impari a soffrire. Ad inizio anno avevo detto ai miei giocatori che non dovevano confrontarsi con quel passato che tutti avrebbero ricordato. Avevo detto loro che sarebbe stata una pagina nuova perché, a parte lo staff, ci sono solo Carra e Shaun in tutti gli scudetti. Avevamo una pagina bianca da scrivere. E il giudizio sarebbe stato solo nostro, senza paragoni con il passato. Abbiamo cominciato ad avere continuità di risultati, vittorie fin da subito, spinti da questa voglia di andare oltre noi stessi. Ad ottobre come nei play off. Non a caso stamani, dopo la riunione in hotel, Jaric si è fermato per parlare di due cose tecniche sapendo che non avrebbe comunque giocato. Questo aggiunge per dire quanto il gruppo sia stato coinvolto. E' una vittoria speciale, quindi. Quest'anno nessuno pensava che avremmo potuto avere questa continuità, non lo pensavo neppure io e lo dico sinceramente. Ho uno staff eccezionale, gli assistenti, tutti coloro che lavorano intorno alla squadra, la società che ogni anno è sempre più straordinaria». TEMPO di bilanci. Lo scudetto più bello? «Il più bello? Il più sofferto? No, sono tutti belli. E' chiaro che il primo è stato un sigillo. Dico solo che questo, per la mole di lavoro che c'è stata dietro, è il più speciale. Abbiamo vinto la settima partita su otto con Cantù, tutte in maniera diversa, in situazioni diverse. Se una sola persona delle tante che lavorano alla Mens Sana non avesse messo il 100% non avremmo vinto tutto quello che abbiamo vinto. Sono felice di fare quello che faccio, con la gente con cui lo faccio, nella mia città. Mi arrabbio quando qualcuno scrive che sono un allenatore giovane, forse è una distorsione del nostro paese. In realtà è molto tempo che faccio questo lavoro. Ed i paragoni hanno un limite. Qual è? Le nostre 66 partite stagionali, per esempio, in situazioni estreme, anche in Europa. Cosa penso adesso? Che abbiamo cominciato un nuovo ciclo. Mi auguro che questa squadra possa essere rinforzata. Perché siamo andati oltre i limiti». Andrea Trinchieri: "Faccio i complimenti alla Mens Sana. Razionalmente una serie così lunga la vince la squadra più forte e quindi è giusto così. Non posso fare altro che sottolineare un'ennesima grandissima prestazione della mia formazione. A memoria non mi ricordo una squadra che alla quinta sfida, sotto 3 a 1, viene a Siena e gioca questa partita. Abbiamo perso al singolo possesso. Peccato perchè avevamo qualcosa dentro che poteva allungare la serie. Sono veramente orgoglioso di aver allenato questi ragazzi che nella serata dove altri avrebbero pensato a spiagge, mogli, fidanzate o bonus raggiunti, hanno disputato una gara di dedizione e sacrificio al di sopra di ogni aspettativa per chi non è dentro quello spogliatoio. Non posso che ringraziare un gruppo di lavoro. Per vincere bisogna prima perdere: finale di Coppa Italia, finale scudetto, secondo posto in regular season. Il campionato degli altri è nostro di quattro piste sul secondo arrivato. La nostra strada è partita due anni fa. Ci stiamo avvicinando anche se non è ancora abbastanza però fra due mesi si riparte con una nuova stagione e proveremo a fare ancora meglio". Mussari: Il Presidente della Banca-Sponsor, nonchè Presidente dell’Abi, è il primo a commentare l’epico quinto scudetto consecutivo: siamo felicissimi, del resto impossibile non esserlo dopo una vittoria simile. Brava Cantù, ha giocato molto bene, ma noi siamo stati ancora più bravi. Rispetto agli anni passati la finale è stata molto più dura, l’esperienza di una partita punto a punto ci mancava. Ceccuzzi: Il neo sindaco è raggiante: bellissimo il mio primo scudetto colto con tanti giocatori diversi dagli anni passati. Tanti complimenti ai veri protagonisti e cioè Minucci, Pianigiani e tutto lo staff. Bravissimi poi i giocatori a non perdere la calma e a mantenere freddezza e forma fisica nonostante la stanchezza e lo stress. Renzi: Il Presidente della Lega Basket, che ha premiato le due squadre, è contento della riuscita della finale, tesse le lodi di Cantù ed anche dei neo campioni di Siena. Sono molto contento, dice, che la finale non sia stata scontata come magari molti credevano, la Lega è molto soddisfatta dello spettacolo offerto. Morrocchi: L’ex Presidente della Mens Sana, prima dell’avvento di Minucci, parla di un’emozione fortissima per i tanti successi di Siena ottenuti in così pochi anni. Due grandi allenatori, dice, e una grandissima partita. Pianigiani: Sono molto felice per come abbiamo vinto nonostante le tante difficoltà e perfino le operazioni chirurgiche che abbiamo dovuto subire per diversi nostri giocatori. Bravissima Cantù che con un budget non di primissima fascia ha fatto un vero e proprio miracolo, purtroppo stasera siamo partiti ad handicap con quel 10-0 iniziale, ma siamo stati poi bravissimi a rientrare. Per vincere contro una squadra tosta come Cantù devi soffrire, e noi ne siamo stati capaci. Ad inizio anno avevo detto ai miei di non guardarsi alle spalle, di non cercare paragoni col passato, non ce n’era bisogno e siamo stati bravi a contare solo su noi stessi ripartendo in pratica da zero. Grande spirito di tutti i miei giocatori: pensate che Jaric si è fermato, stamani dopo l’ultima riunione, a parlare di un paio di questioni tecniche pur sapendo che non avrebbe giocato. Io non avrei mai pensato, quest’anno, di fare ciò che siamo poi effettivamente stati capaci di fare e di questo bel risultato devo ringraziare tutti i miei collaboratori. Gli scudetti sono tutti belli e questo lo è al pari degli altri, è stato molto sofferto perchè abbiamo vinto con Cantù 4 volte giocando sempre in maniera differente ogni partita. Spero che abbiamo aperto un nuovo ciclo. Stonerook Il capitano si dice felicissimo di aver vinto con un gruppo tutto nuovo Zisis dedica la vittoria al figlio nato da appena 5 giorni e dice che questa è la sua annata più bella McCalebb infine sostiene di aver sentito il peso dei favori del pronostico ma di aver vinto perchè la Montepaschi è davvero una grande squadra. Commenta |