MONTEPASCHI SIENA - ARMANI JEANS MILANO



- HANNO SCRITTO E DETTO -




Ci sono sconfitte di 20 punti e sconfitte di 20 punti: quella di gara-I, che ha detto che Milano può comunque competere nella finale scudetto già scritta contro Siena, e quella di gara-2 che fa prevedere un basket già in vacanza da sabato sera. Tutto normale Siena non scomoda miti e leggende come il Mcln-tyre della prima sfida, non scopre tattiche particolari che potranno essere utili al Forum di Assago, gioca una buona partita, pesca nella scienza del suo dna allenato a tutto e vincente, le soluzioni per prendere a sberle l'Armani che stavolta non può appellarsi alla sconfitta onorevole. L'entrata ufficiale nella serie tricolore di Henry Domercant, la solidità multidi-mensionale di Sato e la presenza di Eze che cancella i timidi tentativi della AJ di tirare nell'area senese, sono più che sufficienti per andare 2-0. Solo triple Milano gioca una partita superficiale, perché non si può dare fastidio a Siena sperando solo che entri il tiro da tre come in gara-I: finisce 2/17. Emotivamente spenta, sembra preservare l'ingegno per gara-3.

Allenatori in sala stampa

Simone Pianigiani, coach della Montepaschi Siena non nasconde la soddisfazione: "La partita era già in controllo all'intervallo, l'abbiamo gestita con grande attenzione anche nei dettagli. Abbiamo difeso bene di squadra e in attacco abbbiamo fatto le scelte giuste anche se talvolta abbiamo peccato nell'esecuzione. Dovremo essere bravi a fare la partita anche a Milano".

Piero Bucchi, allenatore dell’Armani Jeans Milano, accigliato: "Se per 3-4 minuti non giochiamo a basket, Siena ci punisce. Dobbiamo essere più lucidi e più freddi soprattutto quando, come oggi, loro non erano particolarmente brillanti. Ora puntiamo molto su gara-3".

Anche Domercant, mvp della serata, guarda avanti: "A Milano sarà dura, ma siamo pronti per una grande battaglia. Stasera siamo riusciti a essere più aggressivi in difesa".
Ress gli fa eco: "Il match si è deciso quando non abbiamo più concesso loro dei tiri facili e abbiamo aperto gli spazi in attacco". Mordente è abbacchiato: "Abbiamo accusato la stanchezza: se non muovi la palla loro ti saltano addosso e ti mangiano. Paghiamo le pause, non possiamo mai smettere di giocare, ci sono mancati dettagli che devono venire dalla testa e dal cuore".



www.Gazzettadellosport.it