1966 - Sandro Cappelli

Tante persone rimasero fuori dal palazzetto
e si fecero raccontare la magia del Cappelli

22/ 03, 1967|Posted in :
Siena in Biancoverde

Per chi ha eta' e memoria la prima lunga attesa per una gara, la fila per l' imgresso ed il rischio di rimanere fuori e non vedere nulla lo associa subito alla prima partita giocata in serie A nel 1973 contro l' Innocenti Milano.
In realta' vi e' un precedente, ancora piu' remoto, che risale al 1967 in occasione di una amichevole contro la fortissima nazionale russa di Alachachan che si disputo' nel palazzetto della Virtus.
Ezio Cardaioli nel suo libro ha scritto:
'Durante il primo anno della serie B capito' di giocare una partita amichevole contro la nazionale russa che stava recandosi in Messico per partecipare alle Olimpiadi. La dirigenza mensanina riusci' a organizzare questo importante avvenimento e la partita si svolse nell' unico campo coperto allora esistente, cioe' il palazzetto della Virtus dove noi giocavamo le partite del nostro primo campionato di serie B. Era la nazionale allenata dalla cosidetta Volpe Argentata Gomelski, padre del basket russo in cui giocavano dei grandissimi campioni tra cui il play Alachachan, un giocatore piccolo e massiccio dotato di grande fantasia, e il pivot Andreyev, alto ben 2,17.
Fu la prima volta che la gente accorse numerosa a vedere il basket a Siena: un centinaio di tifosi infatti rimasero addirittura fuori dal palazzetto perche' la polizia impedi' un super affollamento dell'impianto virtussino.
Per giocare contro questa super squadra, all' epoca la migliore in Europa, fortissima sia dal lato tecnico che fisico, noi fummo rinforzati dal senese Barlucchi, che era emigrato giovanissimo alla Virtus Bologna per poi giocare in seguito sempre in A con Cantu', Mobilquattro e Pesaro, ma anche in nazionale. Barlucchi ci porto' anche due americani, tali Sullivan e Hollendoner, entrambi intorno ai 2,05, che cercarono di diminuire il gap tra noi e questa super squadra di oltre cortina.
Iniziammo questa partita a tutta birra, loro ovviamente giocarono all' inizio con un po' di sufficienza e dopo cinque o sei minuti ci ritrovammo avanti 18-12. A quel punto la gente, gasata e forse anche un po' ignorante e ottimista, intono' il celebre coro (almeno per Siena) 'Bollivano i baiocchi, so bell' e cotti'. Detto coro era ancora nelle corde vocali dei tifosi che ci ritrovammo sotto di venti punti. La partita naturalmente termino' con uno scarto intorno ai 40 punti, ma fu uno spettacolo che anche oggi viene ricordato da chi era allora sugli spalti. Nei primi minuti, quando ... dominavamo, mi ricordo di un meraviglioso contropiede condotto da Campanini, Montermini e Cappelli con una fitta ragnatela di passaggi concluso dallo stesso Cappelli con una delle sue magie ..."
Montermini, in merito a quel particolare evento, ricorda:
'Noi partimmo in vantaggio ... cori dalle tribune 'Arrivano i baiocchi, so' bell' e' cotti!' Standing-ovation, un minuto di applausi a scena aperta per una magia di Sandro Cappelli che per eludere la narcatura di Andrejev (217 centimetri), fa battere il pallone nell'angolo alto del tabellone , imprimendo una incredibile traiettoria a girare ... canestro e pubblico in visibilio'.

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