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Storia > Estratto da "East is East - L'anno della Saporta" di Duccio Balestracci Valencia, all'inizio, sbaglia l'inverosimile; Siena difende con grinta, ma anche il Pamesa non lascia passare. Ci vogliono due minuti prima che si aprano le marcature con un canestro di Gorenc. Ma il primo protagonista della partita sarà Naumoski: alla fine della serata avrà segnato 23 punti; dietro di lui si piazzano Stefanov con 17, Topic con 14, Chiacig con 9 e Tolbert, il nostro "mito americano", con 8. Finisce 81-71. Tolbert, come un folletto, salta a destra e manca tirando micidiali sederate di gioia ai malcapitati della panchina che gli finiscono vicino. Ataman è stato di parola: la Saporta è biancoverde. Il parquet francese è invaso dall'onda dei senesi festanti, con un certo disappunto degli organizzatori che avrebbero voluto una cerimonia di premiazione più composta e protocollare. Non è colpa loro averlo pensato: mica potevano sapere come sono fatti i senesi. A Lione ed a Siena vanno in onda due notti di follia parallela che coinvolgono anche chi di basket non ne conosce nulla. Per le strade della cittadina francese il giubilo dei tifosi biancoverdi coinvolge tutti; a far festa con loro finiscono nche i tifosi del Pamesa-Valencia, correttamente sportivi, per niente rancorosi e soprattutto di buon sangue iberico, per cui una festa è una festa e la si onora facendone parte. Quando ritornerà la squadra, tutti insieme - giocatori, allenatore, sponsor, dirigenti, general manager, tifosi - si ritrovano ad alzare al cielo la coppa sotto la Torre del Mangia (e in quale altro luogo, altrimenti?) nella Piazza del Campodove non c'è la verbena, come risuona nel canto dei tifosi. C'è la piazza antica di sempre, col suo tappeto di mattoni gremito di senesi di tutte le età, di tutti i generi: tutti ad identificarsi con quella selva di bandiere bianche-e-verdi che sventolano nella notte a salutare la vittoria. FOTO: 1) Senesi al Palais des Sports a Lione 2) La squadra negli spogliatoi dopo la vittoria |