L'inizio di una grande e memorabile epoca

Storia > Estratto da "East is East - L'anno della Saporta" di Duccio Balestracci

2002 - L'ANNO DELLA SAPORTA - LA PRIMA FINALE EUROPEA

Lione, 30 aprile 2002.
Metà della città che ama il basket è partita alla volta della città francese: quella che è rimasta a Siena si accalca sulle gradinate del Pala-Sclavo davanti al maxischermo.
L'evento è storico: la finale di Coppa Saporta, la prima finale di basket a livello internazionale raggiunta dalla Mens Sana.
Al Palais des Sports la Mens Sana affronta l'altra squadra vincitrice del suo girone: è quella spagnola del Pamesa Valencia che arriva con credenziali da brivido e, soprattutto, convinta e decisa a fare un sol boccone della squadra senese mai vista prima su un parquet di finale europea. Gli spagnoli del coach Palomo schierano Hopkins, bocca da fuoco che infatti sarà il migliore dei suoi realizzatori 20 punti, Albert, Alston, Elson, Clifford, Rodilla (che infliggerà 18 punti ai senesi), Paraiso, Schmidt, Millera e Luongo.



Valencia, all'inizio, sbaglia l'inverosimile; Siena difende con grinta, ma anche il Pamesa non lascia passare. Ci vogliono due minuti prima che si aprano le marcature con un canestro di Gorenc. Ma il primo protagonista della partita sarà Naumoski: alla fine della serata avrà segnato 23 punti; dietro di lui si piazzano Stefanov con 17, Topic con 14, Chiacig con 9 e Tolbert, il nostro "mito americano", con 8. Finisce 81-71. Tolbert, come un folletto, salta a destra e manca tirando micidiali sederate di gioia ai malcapitati della panchina che gli finiscono vicino.
Ataman è stato di parola: la Saporta è biancoverde.



Il parquet francese è invaso dall'onda dei senesi festanti, con un certo disappunto degli organizzatori che avrebbero voluto una cerimonia di premiazione più composta e protocollare. Non è colpa loro averlo pensato: mica potevano sapere come sono fatti i senesi. A Lione ed a Siena vanno in onda due notti di follia parallela che coinvolgono anche chi di basket non ne conosce nulla.
Per le strade della cittadina francese il giubilo dei tifosi biancoverdi coinvolge tutti; a far festa con loro finiscono nche i tifosi del Pamesa-Valencia, correttamente sportivi, per niente rancorosi e soprattutto di buon sangue iberico, per cui una festa è una festa e la si onora facendone parte.

Quando ritornerà la squadra, tutti insieme - giocatori, allenatore, sponsor, dirigenti, general manager, tifosi - si ritrovano ad alzare al cielo la coppa sotto la Torre del Mangia (e in quale altro luogo, altrimenti?) nella Piazza del Campodove non c'è la verbena, come risuona nel canto dei tifosi. C'è la piazza antica di sempre, col suo tappeto di mattoni gremito di senesi di tutte le età, di tutti i generi: tutti ad identificarsi con quella selva di bandiere bianche-e-verdi che sventolano nella notte a salutare la vittoria.


estratto da "Siena in Biancoverde - Est is East" di Duccio Balestracci

FOTO: 1) Senesi al Palais des Sports a Lione 2) La squadra negli spogliatoi dopo la vittoria



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