ADDIO CAV. MARIO BRUTTINI, UN GRANDE PRESIDENTE DELLA MENS SANA
FIGLIO DEL POPOLO DI SAN MARCO
E' scomparso all'età di 87 anni il popolare imprenditore Mario Bruttini, ufficiale d' ordine al merito della Repubblica Italiana.
Bruttini ha rappresentato e scritto la storia del dopoguerra senese, un protagonista sin dagli anni '60 della vita cittadina. Persona affabile, una
grande cultura legata ad un carattere forte ma mite ed umile, persona generosissima, era stimatissimo da tutti, un signore di quelli che non esistono più.
In estate si poteva trovare spesso a Castiglione della Pescaia, al Bagno Nettuno, dove amava intrattenersi con gli amici a parlare di Palio e di basket. Il Bagno
Nettuno, luogo d' incontro e di partite a carte di una generazione, dal "Donde" in poi.
Il Cavaliere era un figlio del popolo e della contrada; iniziò a lavorare negli anni '50 in una polleria al Cane e Gatto, poi inizia a commerciare carni e poi legname. Nel 1961
acquistò la Comolas, azienda locale di lavorazione del legno nata nel 1929, portandola ad una crescita esponenziale importante.
Il suo nome resterà per sempre legato al basket mensanino di cui è stato presidente dal 1970 al 1978, gli anni della grande consacrazione del basket. In modo particolare
l' anno 1972-73 quando la formazione biancoverde che militava in serie B riusci a conquistare la serie A nella gara decisiva della poule promozione contro la Brina Rieti, disputato
in un Dodecaedro stracolmo. Fu lui ha dare l' impulso nella costruzione del Palasport di viale Sclavo e in serie A, la Mens Sana di Bruttini con le canotte verdi e l' indimenticabile
sponsor Sapori, lottò con le grandi centrando il traguardo della poule scudetto.
C'è però anche un rovescio della medaglia nelle vicende del cav. Bruttini in Mens Sana.
Non possiamo ricordare solo quello che fa comodo ricordare perchè così facendo avremo una lettura sbagliata della storia. Per i Bruttini (considerandoci anche il figlio
Fabio) la Mens Sana non è stata tutta rosa e fiori. Ricordiamoci che il 19 gennaio del 1978 per il rinnovo della presidenza ci fu una vera rivolta all'interno
della Polisportiva nei suoi contronti. Furono mobilitati tutti i 3.000 soci e per poche decine di voti venne tolto e fatto presidente l'avvocato Leo Cottini. Quale era
stata la sua colpa? Da persona abile e lungimirante, per primo, aveva capito che i tempi erano maturi per operare un graduale ma decisivo distacco del basket dalla
casa madre, in totale autonomia con una funzione dominante e guida all'interno della Mens Sana. Quello che era il chiodo fisso del cav. Bruttini diventò poi il tema dominante
dell'azione dirigenziale del successivo presidente Polisportiva Lucchesini. Questa fase della storia dei Bruttini con la Mens Sana fu un boccone molto amaro, difficile
da dimenticare e forse mai dimenticato; nemmeno da suo figlio dato che la sua passione per il basket la riserverà in modo positivo solo sulla Virtus Siena.
Il Cavalier Mario, da vero senese, dedicò anche molto del suo tempo alla Contrada, la Chiocciola, di cui fu capitano vittorioso nell' agosto del 1962 con Danubio e fantino Peppinello, nell' agosto
di due anni dopo con Beatrice e Canapetta e con lo stesso fantino, che dalla rivale Tartuca riuscì a portare in San Marco, fece il bis nel 1968.
* dalla cronaca locale del "Corriere di Siena" del 22 settembre 2014 con analisi finali dalla Redazione di Basketsiena.it
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