Simone Pianigiani ha quel 726 sul codice fiscale che lo contraddistingue dagli altri tecnici della sua epoca. Un vantaggio non indifferente essere nato in una città che vive di basket e dove da sempre si creano, cercano ed amano i cavalli vincenti ed adatti alla Piazza del Campo. Simone è un allenatore "di razza", uno di quelli che tutti vorrebbero avere nella propria "panca"; tanto quanto Urbino, cavallo detentore del record del Palio, che tutti volevano avere nella stalla della propria contrada perchè potente e vincente. Simone prima ha uguagliato il primato di Sergio Scariolo come coach vincente all'esordio e poi lo ha superato con una serie di vittorie consecutive sconcertanti, senza precedenti. Cresce sotto la cupola del Pala Mens Sana, prima da giovane giocatore e poi da allenatore della sezione minibasket per la società sportiva Mens Sana 1871. Agli inizi degli anni novanta passa alla Mens Sana Basket dove, dal 1995 al 2006, ricoprirà il ruolo di assistant-coach in serie A affiancando validi allenatori dalle svariate filosofie cestistche: Pancotto, Melillo, Dalmonte, Rusconi, Frates, Ataman e Recalcati. Ciascuno di questi non è per Simone un semplice allenatore, ma un degno rappresentante delle diversificate scuole di pensiero cestistico. Il buon Simone mette il tutto nel "calderone" delle sue conoscenze per creare nel tempo quella che poi diverrà una vera "mistura magica". Sin da quando gli vengono affidate le formazioni giovanili della Mens Sana dimostra qualità tecniche e di relazione non comuni. Con i vari giovani che si avvicendano ottiene risultati storici: cinque titoli nazionali consecutivi, una miriade di vittorie a livello internazionale a Cholet, a Rho, a Tel Aviv, a Mosca, a Honolulu. Urbino, quando calpestava il "tufo" della piazza più magica del mondo, Piazza del Campo, cambiava: intensificava lo scalpitio degli zoccoli, alzava la testa, muoveva le orecchie. Era già pronto a correre ed a vincere. Simone, nella stagione successiva alla vittoria del primo scudetto, era ancora al fianco di Charly Recalcati ma, come "un purosangue" scalpitava, si sentiva già pronto ad affrontare da protagonista i parquet del basket. Nella stagione successiva, quando Minucci gli affiderà la prima squadra, inizia la sua inarrestabile galoppata; una sequenza di vittorie impressiomanti da vero allenatore di "razza". |