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- MENS SANA -
MOMENTI DI GLORIA


The film
"Chariots of fire", colonna sonora del film omonimo, viene spesse volte intonata dal pubblico di fede mensanina per sottolineare le meravigliose intuizioni cestistiche dei suoi giocatori. La curva poi vi ricorda con l'intonazione di: "siete al cinema ...!" che quando il basket raggiunge la massima spettacolarità può paragonarsi ad una rappresentazione cinematografica.
Che tipo di film è quello rappresentato dai successi della Mens Sana? Forse un "lungometraggio", senz'altro un "film d'avanguardia". D'avanguardia per avere origini lontane ed umili ed attori (ieri come oggi) veramente e solamente attori senza essere divi; d' avanguardia perchè i registi devono superare le varie difficoltà con il solo e puro lavoro e perchè, come diceva Fernand Leger, pittore e regista dei primi film d'avanguardia nella seconda metà degli anni '20: "questi films esaltano l'intelligenza, il lavoro, la fantasia ed il gioco contro la potenza commerciale degli altri, e sono una reazione diretta contro i films basati su maxi-scenari e su super-divi".
Il film bianco-verde in bianco-verde inizia nel novembre del 1973 e le prime 100 sequenze (vittorie) hanno il sapore dell' "amarcord" oltre quello della "giovinezza", dell' "adolescenza", della "prima volta":
- la prima vittoria in serie A; contro il Brill Cagliari (86/74).
- la prima vittoria in trasferta; a Venezia contro la Canon (70/76).
- battiamo per la prima volta alcune grandi storiche del basket italiano: la Virtus Bologna (66/51), l' Olimpia Milano (80/76).
- contro Rieti (Brina) tocchiamo per la prima volta i 100 punti in A (100/75).
Vittorie sofferte ma belle; stringate, come quella con Rieti (66/44), nella quale totalizziamo complessivamente il minor punteggio raggiunto in una partita in casa nella storia della Mens Sana: 105 punti.
Ma il basket non è solo numeri; umanamente dietro a quelle prime 100 vittorie vi sono personaggi indimenticabili: Bovone, il gigante buono, forse più amante che amato da Siena; Cardaioli, il "Carda" per i senesi, e "Cardarulo" per i "Giganti del basket" nelle loro prime annotazioni cestistiche senesi. Coach che con i suoi 2 pivot fece pensare all' Italia cestistica dell'epoca di aver inventato qualcosa di nuovo. Karl Johnson, "Carlino l'intagliatore", il primo statunitense di Siena che amava giocare a basket quanto lavorare il legno. Quando partì da Siena per ritornare nell' Oregon si portò dei lavori d'intarzio fatti con i rami d' olivo della nostra terra insieme ad una paccata di ritagli di giornali che parlavano delle sue imprese in maglia bianco-verde.
Le prime 100 vittorie portano il nome della Sapori le successive cento quello dell' Antonini. Il nome è Antonini ma la firma sotto a questi successi è quella di Geoge Bucci. Si presenta al pubblico senese vincendo contro Cantù (Gabetti); realizza 38 punti. Nella 172ima partita vinta dalla Mens Sana stabilisce il record di punti segnato da un giocatore: 48 punti, nell'occasione contro l' Italcable perugina nella partita dei records (109/111).
All' inizio dell' avventura Antonini, a seguito della vittoria contro la Chinamartini a Torino (74/79), ci troviamo per la prima volta in testa alla classifica. Il sogno dura fino al 21 gennaio '79 quando perdiamo (69/79) lo scontro al vertice, davanti a 9000 spettatori, contro la Ignis Varese di un incontenibile Bob Morse, oggi professore d' italiano al Saint Mary's College di Notre Dame nell' Indiana.
La 5^giornata della Seconda fase della stagione 80/81 ci vede riportare l' ultima vittoria nel campionato di A1 a Trieste contro l' Hurlingham (84/89), prima di scendere al piano sottostante dove giochiamo in A2 per cinque stagioni prima di finire nel seminterrato della serie B. Nel periodo delle 200 vittorie ricordiamo con piacere Eric Fernstein , centro bianco statunitense che negli anni successivi all'esperienza senese vince da protagonista il titolo Nba con i Boston Celtic; ricordiamo di lui la sua potenza fisica sotto le plance ma anche le piacevoli trasmissioni radiofoniche ad Antenna Radio Esse quando ci proponeva quella musica country americana che all'epoca poco piaceva a quel Forci Fabrizio, oggi vice-direttore alla Nazione Siena, ed a quei tempi promettente Dj notturno.
Per arrivare alle 300 vittorie in serie A dovranno passare 10 anni…. e pensare che le attuali ultime 100 (vittorie) sono state conquistate in ¼ di tempo in meno. E' vero !!.. In quel periodo c'è la parentesi della serie B.
Ritorniamo a vincere in A contro Cremona (89/70) e ci chiamiamo Ticino. "Dado" Lombardi e la sua "truppa d'assalto" non fa sconti; vince 24 partite; quella decisiva il 31 marzo '91 contro la Glaxo Verona (82/78), L' ultimo canestro è di Diego Pastori e ci assicura partita e campionato.
A questo punto la trama del film sulle nostre vittorie è incerta; ha grandi attori, Darren Daye e Valerio Bianchini ma l'interprete principale, "Lady Mens Sana", soffre di sbalzi di pressione arteriosa; è un sali-scendi continuo di risultati. Quelli che ci piacciono ricordare :
- 64 a 104 inflitto nel derby alla Panna Firenze; che rilegherà il basket dell'Arno a comprimario nel contesto regionale.
- 85 a 82 con il quale battiamo, chiamandoci Olitalia, Cantù nei play-out '94; riguadagniamo nell'occasione nuovamente la serie A1 con un Vidili scatenato (34 punti).
Fra i tanti protagonisti di queste ulteriori 100 vittorie ricordiamo con piacere Lemone Lampley, quattro anni alla Mens Sana, centro longilineo e dinamico che, pur con minore massa muscolare, ricorda molto l'attuale Benjamin Eze. Il suo 18 su 20 da 2 contro l'Auriga Trapani è ancora oggi il record mensanino nelle percentuali da 2 (90%). E' il 9 maggio '93 ed è anche l'ultima partita della stagione e l'ultima di "Limone" in maglia bianco-verde. In quell' occasione fece anche il 100% dalla lunetta, segnò 37 punti, prese 12 rimbalzi, stoppò 3 volte e schiacciò 2; 55 di valutazione. Che saluto "Limone"!! Adesso fa il parroco nell'Illinois e ben informati mi hanno detto che la sua chiesa è bianca e verde.
Alla 400ima vittoria ci arriviamo nella 13^giornata del campionato 2001/02. Prima di chiamarci Montepaschi le vittorie di questi anni portano il nome di Comerson, Cx Orologi, Fontanafredda e Ducato. La Mens Sana comincia a farsi grande:
- vinciamo in trasferta a Milano (88/91) grazie ad un tiro da 3 lanciato da oltre metà campo allo scadere da Matteo Anchisi.
- Vinciamo nel 2000 a Roma per un canestro (83/85) e ci esaltiamo in casa contro i campioni della Benetton (94/73) +21.
- nella stagione 98/99 vincendo a Reggio Emilia (116/118) otteniamo il record nel "max punteggio realizzato in una partita in trasferta".
Abbiamo anche dei ricordi meno graditi: - due giornate di squalifica dopo le intemperanze del pubblico in occasione della partita play-off 97/98 vinta contro Cantù (62/59); andiano a giocare a Firenze.
- La prima fuga di un giocatore statunitense da Siena: Jamie Wotson. Questo il 6 novembre '97, di buon ora, senza dire nulla a nessuno, va a Peretola prende l'aereo e fugge negli States dove ad attenderlo c'è un neonato, il piccolo Williams, suo figlio.
Il film delle vittorie prosegue ; nel 2006 otteniamo la 500ima contro la Bipop Carire di Reggio Emilia (79/68) e proseguirà ancora fino ai nostri giorni. In questo ultimo periodo costellato di successi, scudetti e coppe possiamo dire che il nostro film, il nostro "carro di fuoco" (chariot of fire) trova il suo cocchiere, il suo naturale regista, rivoluzionario, innovativo, d'avanguardia:Simone Pianigiani. Voluto fortemente dal suo "produttore", l'attuale presidente Ferdinando Minacci, Simone è il perfetto "ligne d'union", tratto d'unione, fra la volontà di chi comanda ed i giocatori, attori delle vittorie; e parlando di presidenti e dovendo concludere questa carrellata di vittorie lo vorremmo fare con le parole di un altro grande presidente, amato da tutti gli italiani, che danno un reale senso a questo nostro ripercorrere a ritroso la storia sul campo della Mens Sana. Parole dette in circostanze e su temi molto più importanti ma che bene si adattano anche a quanto abbiamo scritto: "Tutto questo perché i giovani sappiano, perché i vecchi ricordino… che il benessere di oggi è il frutto delle lotte e delle sofferenze di ieri" . Sandro Pertini.







UNA PASSIONE EREDITATA E COLTIVATA

"Nel basket c'è molto più del basket". Phil Jackson.

Da sempre questo amore .
A Siena coloro che lo volevano svalorizzare lo chiamavano
Palla al balzello
Una leggenda di ricercata ignoranza metropolitana costruita dai calciofili che mai ha corrisposto a verità. Gli avi senesi, amanti di questo sport, lo chiamavano semplicemente pallacanestro come nel resto dello stivale.