La storia annovera una quntità enorme di eccidi; i più conosciuti e ricordati in Italia sono quelli delle "Fosse Ardeatine" ed attualmente quello delle "Foibe" nel Carso.
Fra quelli meno ricordati, e questo per svariate motivazioni storiche di comodo, anche quello avvenuto in Siena, negli ultimi giorni della sua Repubblica, ad opera per volontà e per ordine di Gian Giacomo Medici di Merignano.
Sotto vi riportiamo il documento attestante il ritrovamento delle ossa di alcuni uccisi.
- Adì 25 di Giugno 1628 -
Questo di et anno sopra detto fu ritrovato in un campo di Monsignor Giovan Battista Orlandi molte ossa di huomini morti, quali inocetemete furono stragolati per la guerra, come si dice, dal conte di Mariqnano*, come ci è traditione di molti i quali sono il Reverendo fra Giulio del Oservanza, Monsiqnor Fabio Orlandi, Tognio da Paduva, Piero Rossi et altri, le quali ossa furono cavate e sepelite nel cemeterio di S.Paterniano per ordine e commissione del Reverendissimo Monsignore Arcivescovo di Siena e ciò fù fatto alla presentia di me Ansano Billò prete curato di detto luogo. Quelli che scavaronno detti morti furono Domenico di Pavolo Petrini, Federigo di Pavolo Petrini mezaioli di Giovan Battista Orlandi, Andrea di Pietro di Mociano e Girolamo di Domenico Minossi, i quali morti furono di numero 18 teste.
Chi era Gian Gacomo dei Medici
Nato nel 1497, discendente della famiglia dei Medici Nosigia di Milano e quindi diverso da quello fiorentino, detto il Medeghino, morì l'8 novembre 1556. Iniziò la sua carriera come pirata sul lago di Como (il Falco della Rupe) si mise poi al servizio di Carlo V° come generale,combattè per Cosimo I° Medici occupando Siena.
Indubbiamente il Mariqnano era un comandante abile e accorto, ma la fama che questi si guadagnò nell'Assedio di Siena, non gli derivò tanto da questa incontestata destrezza, quanto per la ferocia che dimostrò nei confronti dei senesi, ai quali cercò con ogni mezzo di rintuzzare ogni disperato tentativo di rompere l'accerchiamento. In quei lunghi tragici mesi intorno ai 1555, il Marchese di Marignano superò in fatto di crudelta gli spagnoli e gli stessi mercenari che combattevano al loro soldo: coloro che erano sorpresi mentre cercavano di portare da mangiare agli assediati finivano impiccati, squartati e appesi sotto le mura della città.
Sposò Marzia Orsini, figlia di Luigi Conte di Nola e vedova dal 1537 di Livio Attilio di Bartolommeo d'Alviano. Divenne padrone oppressore del Lago di Como ma i successi di Gian Giacomo si mutarono presto in una serie di disastri: la morte del fratello, Gabriele; la perdita in battaglie di parecchi amici fidati; la progressiva mancanza di soldi; la resistenza delle famiglie potenti del lago; la privazione di nuove armi e munizioni.
La sua morte (bramata) fu anche segretamente festeggiata a Siena, memore dei suoi eccidi.
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Gian Giacomo dei Medici e Siena nel 1555
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