Il Piano Regolatore Generale del 1932 -
Nel 1932 la città fu obbligata alla preparazione di un piano regolatore generale a causa del decreto legge del 15 aprile 1926 n. 765, che dichiarava Siena Stazione di Soggiorno Cura e
Turismo.
Inoltre c'era un problema che affliggeva la città: il traffico incanalato nelle vie centrali cominciava ad essere non più sostenibile oltre che pericoloso.
Il piano Regolatore venne stilata il 10 ottobre 1932 e fu firmata da Andrea Mascagni.
Per ovviare al congestionamento del traffico nell’asse Porta Camollia-Banchi di Sopra, verso Porta S. Marco o Porta Romana, il progetto prevedeva la costruzione
di due nuove arterie: la Camollia-Romana e la Camollia-San Marco.
I disegni del Viligiardi (a vediamo qui riportati sotto) e le piante realizzate dall’Ufficio Tecnico Comunale in quegli anni, ci aiutano a capire come sarebbe apparsa
Siena se gli interventi progettati fossero stati realizzati.
La direttrice Camollia-San Marco passava da Vittorio Veneto e dei Mille fino a Camporegio. Da qui, accanto alla chiesa di San Domenico, si sarebbe dovuto diramare
un imponente viadotto snello, a larghe curve, abbassandosi in curva per non disturbare il panorama che si gode da San Domenico, che sarebbe arrivato fino alla
collina del Duomo, all’altezza di metà Costone (vedi disegno sotto).
L’idea di un ponte tra Camporegio e Vallepiatta aveva radici medievali.
La direttrice Camollia-Romana invece prevedeva: demolizioni per l’allargamento di Via del Pignattello, la costruzione di un nuovo imbocco in piazza
del Sale, l’allargamento di via della Stufa Secca. Un grande viale, avrebbe congiunto via Provenzano con la valle di Follonica, dove sarebbe sorto il villaggio degli
artisti che come vediamo dal disegno del Viligiardi, sarebbe stato improntato ad una grande libertà di progettazione.
Dalla chiesa di Santo Spirito era previsto un tracciato viario che raggiungeva
la chiesa di Provenzano e proseguiva, come visto, verso Porta Camollia. La realizzazione della piazza sarebbe terminata con una scalinata che avrebbe collegato
piazza Provenzano con via delle Vergini e il nuovo quartiere degli artisti (quarta immagine sotto).
Altra sistenazione interessante avrebbe riguardato la Barriera di San Lorenzo (alle Lupe) che sarebbe stata risistemata per consentire
un migliore accesso dalla stazione
ferroviaria al centro cittadino con l'ampio sbocco di via Garibaldi alla Lizza con vista cemtrale al monumento di Garibaldi. Le abitazioni che avrebbero tagliato
verso i giardini della Lizza erano strutturati, sia a destra che a sinistra, con portici.
Nel 1931 il piano regolatore, ancora con carattere di massima, era pronto per essere esaminato dalle Organizzazioni Sindacali competenti per l’approvazione.
Forte dei consensi ricevuti, il Podestà approvò il piano con delibera del 25 gennaio 1933.
La mancanza di risorse immediate e l'arrivo di tempi difficili (la guerra) fecero abortire nel tempo il progetto.
Immagini sotto: 1) Il ponte che doveva unire San Domenico al Duomo - 2)La direttrice Camollia - Romana nel tratto di Provenzano - 3) La scalinata dalla chiesa
dei Provenzano che avrebbe dovuto portare al quartiere degli artisti - 4) La Barriera di San Lorenzo con vista ed apertura sulla città.
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