Un esempio di come si diventava venditori ambulanti ci viene dalla storia di Nella Bari, la moglie di Callisto Candiani del Poderino. Anche lei, spinta dalla necessità di avere un lavoro e un reddito in un momento critico per la sua famiglia, fu costretta a ripiegare su questa incerta e non sempre remunerativa occupazione, ma la sua naturale ed esuberante socievolezza gli permise di assuefarsi subito a questo gravoso impegno e i sacrifici fatti gli consentirono di mandare avanti la famiglia dopo la scomparsa del marito.
Nella Bari, nata nel 1901 visse da giovinetta alle Gallozzole e poi al Poderino, moglie di Callisto Candiani. Fin da giovane mostrò una certa vivacità e una sciolta parlantina che unita alla sua naturale propensione ad aiutare il prossimo bisognoso, fecero di lei un personaggio rinomato.
Toccò poi il suo culmine della fama col famoso episodio della macchina da cucire che gli regalò Mussolini. Di lei si raccontano diversi aneddoti.
Era in quei tempi padrone delle Gallozzole il Rocchigiani. “La legna si comprava, ma si faceva anche nei boschi” e i contadini delle Gallozzole si lamentarono col padrone di questo fare senza autorizzazione. Più che altro Nella prendeva le sterpaglie e qualche ramo tagliato.
Allora il Rocchigiani l'attese al varco e andò nel bosco a sorprenderla. Ma Nella, che come detto non gli mancava la chiacchiera, si mise parlare con lui e gli spiegò e tanto disse che lo convinse delle sue ragioni e andò a finire che il Rocchigiani l'aiutò a fare la fastella.
Nella faceva tanto volontariato per l'assistenza ai malati e vestiva anche i morti, come quando morì la sorella del proposto di S. Leonino e poi lui stesso. Andava dalle famiglie di Massina, Magione, Gallozzole, ecc. Nella sapeva scrivere e durante la guerra molte famiglie della zona di Quercegrossa e S. Leonino si rivolgevano da lei per farsi leggere le lettere dal fronte e riscrivere ai militari.
Un giorno cuciva in casa, cuciva a mano, ma non sapeva come fare per la mancanza di una macchina da cucire, dato che con i soldi facevano pari ed era impensabile acquistarne una.
Allora, in quei tempi nel quali Mussolini sembrava potere tutto in Italia, gli venne un'idea: "Gli venne l'idea di scrivere al duce e lo fece anche se sconsigliata da Callisto che gli diceva: "Ma che ti metti a fare". Lei gli scrisse presentandosi come una mamma di tre figli che non aveva la macchina da cucire.
Dopo alcuni mesi Nella viene chiamata dal Comune di Monteriggioni e invitata a presentarsi a Fontebecci.
Si presentò la mattina e gli dissero con tono tra l'ironico e il canzonatorio: "Ma che hai fatto? Hai scritto al duce? Ci hanno pregato (ordinato) di darti un contributo di cento lire!". E così fecero. Nella, incassato l’importo, andò direttamente a Siena, forse dal Menotti di Via Pellegrini, e acquistò una bella anche se usata macchina da cucire da tavolo, di quelle a manovella che si giravano con la mano destra; era una "Sassonia".
Tornata a casa raccontò a tutti l'accaduto che fece epoca e ancor oggi tutti ricordano il fatto di Mussolini che regalò la macchina a “Nella del Poderino”.
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