1984 - MANCAVA UNA SOLA VITTORIA

1984 - Mens Sana (Mister Day). Bucci al tiro con Dordei, Malagoli e Bantom nel perimetro
Una sola parola: incredibile!
Come potevamo prevedere ciò che avvenne nel mese di marzo? La squadra si presentò ai primi di quel mese saldamente al secondo posto con solo 7 sconfitte su 24 partite. Mancava una sola vittoria per la promozione in A1. Ma non ci fu completa purificazione.
Ciò che successe nel fazzoletto di giorni compreso tra le Idi di Marzo ed il 1° Aprile ha dell'inverosimile, il ricordo più triste, (azzardo dicendo) anni di lavoro buttati via. In una ventina di giorni!! Bevute in un attimo tre sconfitte: persa a Perugia, persa in casa con la Fortitudo, persa a Reggio Emilia. Ciò nonostante Siena era ancora terza e "di sopra" ne passavano appunto tre. Eravamo alla 28^ giornata ed in Viale Sclavo doveva arrivare proprio la quarta, quella Bartolini Brindisi che l'anno prima battemmo solo ai supplementari.
Quel 1° Aprile del 1984 ce ne furono due di "over time", di tempi supplementari. Quella penso sia stata una delle partite più intense della storia della Mens Sana, forse seconda solo a quella della semifinale scudetto del 2007 con la Lottomatica Roma (tre tempi supplementari); e nel contesto delle partite conclusesi drammaticamente terza solo a gara6 della finale scudetto del 2014 persa in casa 72-73 contro l'Armani Milano ed alla finale di Coppa Italia del 2002 persa 79-77 (dopo un supplementare) contro la Kinder Virtus Bologna.
Tornando alla cronaca di quel 1° Aprile ricordiamo che Morrocchi gridò su due falli inesistenti fischiati a Bucci. In totale quindici falli fischiati a Bucci, Banton e Cagnazzo videro la Mens Sana giocare i supplementari senza tre quinti del quintetto. La fucilazione del Conte Calmieri con gli Scarpia in grigio a salvare la faccia. Ceccherini impattò alla grande con quello che oggi sarebbe stata l'ennesima sua tripla vincente, ma allora fu solo per andare ad un secondo supplementare utile solo per Tony Zeno in veste di profetica volpe in luoghi devastanti, 43 punti i suoi per il 96 a 108 finale. Malagoli imbucò 38 punti, ma nulla da fare.
Quarta sconfitta consecutiva. La Domenica dopo a Ferrara l'ultima spiaggia sciolta come i "castles made of sand slipping into the sea eventually".
Bucci non esisteva più, c'era il suo fantasma (ma questa è un'altra storia), eppure si perse ancora ai supplementari l'ultimo lumicino di luce e speranza. Quinta sconfitta consecutiva: svanito il sogno della promozione in A1.
Il tempo non ha cancellato l'epilogo di quel campionato. Cinque sconfitte consecutive nelle partite che chiudevano la stagione quasi tante quante ne avevi subite nell'arco di tutto il campionato. Perché? Che cosa era accaduto?
Analisi tante… ipotesi a non finire. La più accreditata o per lo meno "la più chiacchierata" riguardava il mitico "Ercolino". Infatti il nostro George Bucci ebbe un calo di rendimento progressivo impressionante in quelle ultime partite dove tutti i sogni erano sfumati per quella manciata di giorni di follia. Follia o qualcos'altro !?!?
A fine campionato Bucci se ne andò attratto dalle sirene bolognesi della Fortitudo che già da tempo suonavano. Loro erano tornati in A1, mentre noi "rimandati ad ottobre". Pura casualità oppure...????? Noi non crediamo nella malafede di George: Siena lo amava e lui lo sapeva e lui, a modo suo (principalmente sul parquet), contraccambiava. Vincenzo Coli, un giorno (non ricordo quando), disse in merito al personaggio Bucci: "Tutta Siena amò George, l'uomo dal braccio d'oro - E' lui che fa tutto, segna, prende i rimbalzi, detta gli schemi, dà il cencio per terra e chiude la palestra - come ci ripeteva Macario al suo bar dello sport -. Forse George faceva anche troppo per quanto guadagnava, se al primo fruscio di assegni bolognesi non bastò l'affetto di un cuore grande più di una Porta della città per trattenerlo".


estratto e riadattato da "Una sola parola:incredibile" di Rudi Simonelli.