Metà della città che ama il basket è partita alla volta della città francese: quella che è rimasta a Siena si accalca sulle gradinate del Pala-Sclavo davanti al maxischermo. L'evento è storico: la finale di Coppa Saporta, la prima finale di basket a livello internazionale raggiunta dalla Mens Sana. Al Palais des Sports la Mens Sana affronta l'altra squadra vincitrice del suo girone: è quella spagnola del Pamesa Valencia che arriva con credenziali da brivido e, soprattutto, convinta e decisa a fare un sol boccone della squadra senese mai vista prima su un parquet di finale europea. Gli spagnoli del coach Palomo schierano Hopkins, bocca da fuoco che infatti sarà il migliore dei suoi realizzatori 20 punti, Albert, Alston, Elson, Clifford, Rodilla (che infliggerà 18 punti ai senesi), Paraiso, Schmidt, Millera e Luongo. Valencia, all'inizio, sbaglia l'inverosimile; Siena difende con grinta, ma anche il Pamesa non lascia passare. Ci vogliono due minuti prima che si aprano le marcature con un canestro di Gorenc. Ma il primo protagonista della partita sarà Naumoski: alla fine della serata avrà segnato 23 punti; dietro di lui si piazzano Stefanov con 17, Topic con 14, Chiacig con 9 e Tolbert, il nostro "mito americano", con 8. Finisce 81-71. Tolbert, come un folletto, salta a destra e manca tirando micidiali sederate di gioia ai malcapitati della panchina che gli finiscono vicino. Ataman è stato di parola: la Saporta è biancoverde. Il parquet francese è invaso dall'onda dei senesi festanti, con un certo disappunto degli organizzatori che avrebbero voluto una cerimonia di premiazione più composta e protocollare. Non è colpa loro averlo pensato: mica potevano sapere come sono fatti i senesi. A Lione ed a Siena vanno in onda due notti di follia parallela che coinvolgono anche chi di basket non ne conosce nulla. |