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AL COSPETTO DELLA VERA NAZIONALE RUSSA

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Siena12 giugno 1968 - Posted in : Basketsiena.it | Fonte: Stefano Fini

Sul campo in cemento del palazzetto Virtus, con tanto di pubblico alle spalle vediamo partendo da destra: l'allenatore Cardaioli, Ninci, Mannari, Sullivan (USA), Hollendoner (USA), Gherdovic, Piccolomini (sotto) Marcacci, Soriani, Tanganelli, Cappelli, Campanini, Barlucchi.
Una partita degli anni '60 ricordata sempre con piacere è quella disputata dalla Mens Sana contro la Nazionale Russa, in quel periodo, metà giugno del mitico '68, di passaggio dalle nostre parti in un percorso di avvicinamento che li avrebbe portati in Messico per le Olimpiadi.
Di questa partita è stata fatta un pò di confusione. Lo stesso prof. Cardaioli nel suo libro "Dal basket amatori alla serie A andata e ritorno" [APRI] compie un errore. Ricorda questa partita con la Nazionale Russa e nella quale "Nano" Cappelli fece uno dei suoi numeri: attraversa sotto il canestro, lungolinea, e poi tira all'indietro con il giro, spigolo del tabellone e dentro.


Cappelli con il #12 (bianco) -  canestro contro l'Armata Rossa

Andò dentro anche quella volta ma la partita non era quella contro la nazionale russa.  Era il 1967 e quella partita fu giocata con i russi ma dell'Armata Rossa, super club dominante all'epoca (l'attuale CSKA Mosca) che periodicamente veniva in Italia a monetizzare. In quei giorni in Toscana giocarono a Livorno, Carrara e probabilmente anche a Montecatini oltre che a Siena.

La partita contro la Nazionale Russa venne giocata l'anno successivo (1968), anno delle Olimpiadi ed anno in cui nella Mens Sana [APRI]  erano arrivati Gherdovic, Marcacci e Mannari. In alto nella foto ricordo di quella partita, questa volta veramente con la Nazionale Russa.

In occasione di questa partita (quella del '68 contro la nazionale russa e non quella del '67 contro l'Armata Rossa) arrivarono veramente i due americani come vediamo dalla foto ma non furono portati da Alfredo Barlucchi anche lui venuto per l'occasione da Pesaro. I due americani arrivarono perchè Vannini Dante, dirigente degl'Ignis di Siena ed appassionato mensanino, mise a conoscenza dell'evento patron Borghi che mando subito i due statunitensi in forza alla grande Ignis Varese, due americani utilizzati in coppa dato che nel camponato italiano all'epoca ne veniva concesso solo uno.

Anche in questa partita "Nano" Cappelli fece subito il suo numero, il tiro all'indietro, ma non ebbe l'esito descritto nel libro del prof. Cardaioli (avvenuto l'anno prima con l'Armata Rossa). Quando passo sotto per fare il tiro ad effetto le braccia lunghe di un giocatore russo, probabilmente di Andreyev, si abbatterono su di lui. Doveva essere una stoppata ma non trovando il pallone divenne una terribile "mazza" sull'occhio. Così il Cappelli dopo pochi minuto usci dal campo con la borsa del ghiaccio ed un occhio nero; non rientrò più.

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