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MENS SANA: STORIA DEL TIFO
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Siena 1° gennaio 2021  - Posted in : Tifo Toscano | Fonte: facebook.com/tifotoscano/

Una storia trentennale, dai primi anni Settanta del secolo scorso ad oggi, caratterizza il tifo della Siena cestistica.
“La Mens Sana è una fede” sta scritto su un vecchissimo e scolorito pezzo di stoffa che ogni tanto compare al palasport, forse proprio quello è stato il primo striscione esposto in viale Sclavo dai pionieri del tifo biancoverde, quando non vi era un vero e proprio tifo organizzato; quel primo striscione venne cucito da alcune signore, mogli di vecchi dirigenti ed appasionati mensanini: parliamo di tempi lontani, della prima promozione in serie A.
Poi con la serie A nacque il Club Biancoverde che ebbe il merito di cercare di dare una sua fisionomia ben precisa al tifo mensanino, in quel periodo una sorta di aggregazione sociale capace di radunare migliaia e migliaia di persone sia nel vecchio impianto che in trasferta (memorabile il seguito di 1800 persone nel 1974 a Bologna contro la Fortitudo, “scintilla” per una rivalità ancora oggi molto accesa) e di rendere il pubblico senese tra i più temuti d’Italia.

Nel 1984 nasce il basket club La Verbena - Irriducibili, un gruppo con una mentalità già molto più vicina all’idea di ultras, il tutto ovviamente nei limiti di quanto poteva essere consentito in una città con tradizioni affascinanti, ma molto particolari come Siena, sempre poco incline ad assimilare movimenti giovanili che esulavano dalla logica e dal costume contradaiolo.
Favoloso il triennio 1989-1992, coinciso con il doppio salto della Mens Sana dalla serie B1 all’A1: una curva stracolma ogni domenica, coreografie e trasferte di massa (600 a Verona nel 1990, 1100 a Forlì nel 1991, ecc.) fanno ritornare il tifo senese ai livelli del passato seppur con uno spirito nuovo, testimoniato dalla nascita di altri gruppi come Gruppo Brasato, Boys, Armata Biancoverde, Menti Perdute.

E’ nel 1992 che qualcosa si incrina. Una dura e prolungata contestazione nei confronti del coach Bianchini ed un ritardo generazionale che tarda a venire fanno sì che si vivano stagioni difficili nonostante il ritrovato entusiasmo per la nuova promozione in A1 del 1994. Praticamente nel giro di 2 anni tutti i “vecchi” del gruppo (circa 30-40 persone) decidono di farla finita con l’attività di curva e si posizionano dietro a quella che per anni è stata la zona più calda del palasport, ovvero “il terrazzino”.
E’ così che, alla fine della stagione 1994/95, tutti i gruppi della nord del Palasclavo decidono di far confluire le proprie identità in un unico soggetto e di far nascere il Commandos Tigre. Una scelta a lungo ponderata ed in certi casi osteggiata, ma una scelta che ha il merito di voler mettere fine a piccole-grandi polemiche sorte in curva negli anni precedenti.

Il nome Commandos Tigre non è casuale, sfrutta infatti l’esistenza da sempre sulla balaustra della nord di un vecchio striscione. Un drappo di stoffa tra i più vecchi in “attività” in Italia, realizzato nel 1978 da un gruppo di ragazzi di un quartiere cittadino che non vollero però costituirvi attorno alcun club (pensate che tra i realizzatori dello striscione c’erano anche alcuni genitori di componenti del CT).
Attivo dalla prima di campionato del 1995/96, il Commandos Tigre rompe i ponti con il passato scegliendo di non posizionarsi più nella parte inferiore della curva (il “terrazzino”, dove invece cominciano a stabilizzarsi i “vecchi” Irriducibili, una parte dei quali si identificherà dietro lo stendardo del Gruppo ‘Gnorante), ma in quella superiore, riuscendo così a coinvolgere maggiormente tutto il settore.
Tanti gli episodi, belli e brutti, che hanno caratterizzato l’esistenza del Commandos Tigre da allora. Dall’iniziale diffidenza di molti verso una mentalità ultras, come abbiamo già detto, molto difficile da adattare alla città, si è passati nel corso degli anni ad un coinvolgimento sempre maggiore di tifosi (in larga maggioranza ragazzi tra i 20 ed i 30 anni) che proprio nel recente passato ha iniziato a generare un nuovo buon periodo per la curva mensanina.

Nella nostra memoria rimangono impresse tante facce e tante storie da raccontare. Dalla prima coreografia (le onde del mare biancoverde) nel derby con Pistoia all’oceano verde-argento che coinvolge tutto il palasport con Treviso. Dalle costanti dichiarazioni d’amore per una “bandiera” indimenticabile di nome Sandro Dell’Agnello alle forti contestazioni nei confronti di Frates o Vidili. Dalle trasferte in massa a Montecatini alla sparuta ma storica presenza a Berlino.
Una crescita costante della maturità del gruppo si è avuta infine negli ultimi 4 anni, durante i quali il gruppo ha presenziato su tutti i campi d’Italia senza saltare neanche una trasferta con qualche espatriata degna di nota (i 3000 di Barcellona durante le Final-4 di Eurolega ed i non meno valorosi 25 del Palablaugrana dell’anno successivo, fino alle presenze recenti sul parquet sloveno dell’Olimpia Lubiana) e soprattutto si è reso protagonista di alcune iniziative a volte sofferte (vedi protesta sullo svolgimento delle final-4 di Eurolega 2004 a Tel Aviv e astensione dall’ “attività coreografica” e altre attività concrete per solidarietà verso 2 diffidati vittime di un provvedimento palesemente ingiusto), a volte di successo (il CT è uno dei primi gruppi che ha sollevato il problema, attualmente in via di risoluzione, del caro-prezzi nella maggior parte dei palazzi d’Italia a livello di settore ospiti).


E poi come scordarsi il primo raduno “mentalità ultras” nel luglio 2001. Un’occasione di confronto tra le tifoserie organizzate del basket, la prima in assoluto, che grazie all'organizzazione ha riunito a Siena i maggiori gruppi del panorama cestistico per iniziare a discutere dei problemi quotidiani che limitano il mondo-ultras nelle curve del basket.

Nel 2012 il Commandos si scioglie, e tocca alla Brigata Biancoverde diventare il nuovo gruppo organizzato guida. Dopo anni di numerose vittorie e polemiche, in seguito al fallimento della Mens Sana Basket, nel 2014 arriva la retrocessione d'ufficio in serie B, in terza serie.
L'attaccamento della tifoseria è invidiabile, nonostante subisca numerosi divieti nelle trasferte, a causa di piccolissimi Palasport o di più generico ordine pubblico.
Dal 2015 milita in A2, con la Brigata costretta a trasferte complicate, dovute alla suddivisione in est/ovest del campionato di seconda serie.

Negli anni la tifoserie senese aveva stilato due gemellaggi: il primo con Pistoia, nato con il Basket Club La Verbena e scioltosi nel 1995, sfociando in una rivalità molto sentita a livello di campanile; l'altro era nei confronti di Torino, raffreddatosi poi negli anni. Si erano sviluppate amicizie anche con Mestre e Gorizia. Oggi i migliori rapporti sono trattenuti nei confronti delle tifoserie di Pavia e Reggio Emilia. Rapporti di rispetto reciproco sono nei confronti degli Ultras Milano, Biella e i Dracs di Barcellona.
Le rivalità più sentite dalla tifoseria biancoverde si riscontrano con le toscane in generale, in particolare PL Livorno, Pistoia e Montecatini. Rivalità anche nei confronti di Bologna (entrambe le sponde, Fortitudo e Virtus), Cantù e Roma.  Meno sentiti i contrasti con Roseto, Pesaro e Treviso, mentre è più recente l'inimicizia con Reggio Calabria.
Dopo annate tribolate in Serie A2, nel corso della stagione 2018/19 la Mens Sana viene esclusa. Nella stagione 2019/20 partecipa al campionato di Promozione (uno degli ultimi gradini nella scala gerarchica cestistica), seguita da alcuni gruppi come la Sez. Over 30 e i Diffidati, spostatisi dalla Curva Nord a una parte del Palazzetto denominata "Settorino", portando avanti il tifo biancoverde.

NASCITA: Anni '70 (Club Biancoverde) 1994 (Commandos Tigre)
GRUPPI PRINCIPALI ATTUALI: Diffidati, Sez. Over 30
GEMELLAGGI-AMICIZIE: - Pavia, Reggio Emilia
RIVALITÀ: Montecatini, Pistoia, Fortitudo Bologna, Cantù, Virtus Bologna, Roma

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