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I colori del futuro Mens Sana basket

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SIENA 27 aprile  2018
FONTE : Basketsiena.it |

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Futuro Mens Sana: futuro nero o roseo?
Futuro tutto da capire, da decifrare ? Non direi proprio. Già da tempi il socio di maggioranza, oggi quasi solo vista l’uscita o il ridimenzionamento già fatto od in corso delle altre componenti societarie,
ha chiaramente detto da mesi che continuerà ad esserci credendo nel brand Mens Sana . Pertanto avere dei dubbi in merito, riportati per scritto (social, stampa) o per voce con le classiche “ho saputo da tizio oppure mi ha detto caio”, ci sembra fuori luogo.   

Senz’altro questo futuro è da disegnare nei dettagli anche se riteniamo probabilmente già delineato nei tratti essenziali nelle opportune sedi. Forse sarebbe meglio oggi parlare su quando questi programmi verranno resi pubblici. Riteniamo che questo verrà fatto nei tempi e nei modi giusti. Pretendere  che venga fatto sin da ora, a campionato ancora in corso (siamo ad inizio playoff anche se non c'è la Mens Sana), ci sembra eccessivo.

Il primo tassello sarà la definizione dell’assetto societario
sia a livello di soci (a seguito della considerazione fatta sopra) che a livello organizzativo interno. L’A.D. Bertoletti ha terminato al momento il suo mandato e la domanda è : “Chi lo sostituirà?”
Altre domande in merito: Il presidente Massimo Macchi penserà lui a fare l’A.D? Inoltre: nell’assetto societario esisterà sia la funzione di General menager che quella di Direttore sportivo? Questi due ruoli che non molte società hanno devono avere funzioni ben definite e chiarite per non creare confusione ed evitare di pestarsi i piedi a vicenda.
L’assetto societario, un primo tassello, non di poco conto. Definire  chi c’è in questa Mens Sana oltre al presidente. Ci sarà un Presidente onorario, un Direttore sportivo, un General Menager, un Amministratore Delegato e  ....  lo staff tecnico?

Secondo punto importante sarà la definizione del budget per affrontare la prossima stagione e nel breve tempo la campagna acquisti dato che tutti i giocatori, o quasi, sono in scadenza di contratto (eccetto Simonovic e Masciarelli). Noi riteniamo che alcuni conti siano già stati fatti e che qualcuno sia già al lavoro per definire l’aspetto tecnico, coach e squadra. Ma siamo nel mondo delle ipotesi. La piazza, la tifoseria non vuole proclami ma notizie; notizie “terrene” senza "voli" …. intanto sapere il budget.

Il lavoro fatto da Bertoletti*
è stato positivo ed in linea con i programmi. Il disavanzo dell’esercizio precedente è stato più che dimezzato nella stagione che sta andando a chiudersi. L’A.D. ha lasciato anche un prospetto operativo futuro fino al 2020, stagione che verrebbe chiusa con un saldo positivo di 200mila euro se tale prospetto viene seguito.
La domanda in merito a quanto detto è: si vuole seguire le indicazioni date dal Bertoletti che già per il prossimo anno indicavano una cifra, o si vuole spendere una cifra maggiore per il mercato giocatori nell’intento di fare una buona squadra per sfruttare le tre promozioni in A1 della prossima stagione?

Domanda importante ….. la cui risposta, in caso di un obbiettivo più alto comporterebbe un incremento di spesa. In tal caso la seconda domanda a cui dare necessariamente risposta per il bene ed il futuro della Mens Sana basket è: chi si accollerebbe l’onere di queste maggiori spese?

E’ importante avere risposte ben precise in merito perché spendere una cifra maggiore, importante, che non significa automaticamente una promozione certa chiede una copertura certa nella cifra e nella/e persona/e che se lo accollano. Il rischio da evitare sarebbe quello di vedere nel prossimo futuro una società non promossa e con un grosso debito (se nessuno si accolla il plus) che ci porterebbe a rivivere scenari apocalittici.

* Nota
che può dare una risposta ad alcuni recenti interrogativi dei tiosi mensanini:
L’ex A.D. Francesco Bertoletti  andrà nei prossimi giorni in un paese della penisola arabica per un lavoro che lo impegnerà nel contesto delle proprie competenze professionali per un periodo di circa un anno.

FOTO:  Filippo e Massimo Macchi

 
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