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Quel giorno Bantom scacciò la paura

Siena, 25 febbraio 1985
Fonte: Archivio Basketsiena.it

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Molti sono i precedenti da ricordare, partite storiche, contro Rieti.
La più famosa e la più ricordata è senz'altro la sfida del 1973 per la prima promozione in A. (
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Come molte sono le partite che meriterebbero di essere ricordate di Mike Bantom; uno dei grandi, se non il più grande, che ha deliziato con le sue giocate il basket senese (
clicca qui per aprire GLI INDIMENTICABILI: MIKE BANTOM).
Quel giorno, il 25 febbraio del 1985, "Maicche" collaborò in modo determinante (come deve fare un leader) a toglierci una paura non di poco conto, quella di una probabile retrocessione.
La Mens Sana era in A2 (come oggi), navigava a metà classiica (come oggi) a pochi punti dalle ultime (come oggi), nella circostanza Ferrara e Master Roma. Eravamo alle ultime 5 gare della stagione; la Mens Sana iniziò quel rush finale proprio contro Rieti, una delle dirette concorrenti. La Mens Sana vinse quella partita fondamentale e scacciò la paura. Poi andò oltre: vinte 4 delle rimanenti ultime 5 gare mente le squadre menzionate sopra le persero quasi tutte mettendo così tanti punti fra se e le altre.

LA PARTITA DEL 25 FEBBRAIO 1985 CONTRO RIETI
Una buona Mens Sana regola i rivali reatini dell'American Eagle che sulla cronaca della Nazione dell'epoca vengono indicati come "gli odiati cugini reatini".  A Rieti non bastano un Bryant da 28 punti ed un buon Phil Melillo, 24 punti, poi coach per una stagione alla Mens Sana nella seconda metà anni '90.
Siena avrà un grande Mike Bantom, 29 punti,  che a differenza del connazionale rivale non è un accentratore ed un solista, è un uomo squadra. Accanto a lui ben figurano tutti gli altri, da Hardy a Bosio, Cattini, Bechini, Cocchia. La squadra di coach Rinaldi orchestra bene mentre le "Aquile" di Rieti si affidano alle giocate di Bryant, campione a tutto tondo, alle libere iniziative a Phil Melillo, ed al lavoro ... nero di Dan Gay.  Gli altri a fare solo da contorno e "per di più sciapito", come venne scritto nella cronaca dell'epoca.

  • Parte bene la Mens Sana Mister Day che si porta subito al comando della gara: 12 a 6 dopo 5 minuti con un Mike Bantom "maestoso" scriverà poi la Rosa.

  • Dopo 7 minuti siamo sul 20 a 11. La reazione di Rieti scaturisce da alcune iniziative del play Melillo che sfugge nell' 1vs1.

  • Dopo 10 minuti il punteggio dice 25 - 21 a seguito di alcune leggerezze difensive di Neri ed errori conclusivi di Cattini. Mens Sana solo a + 4. Gara dura come da previsioni.  

  • Resta invariato il divario al 15esimo minuto (37 - 33). Entrambe le difese non riescono a contenere le giocate degli americani. Si chiude il primo tempo sul 51 - 46. Tutto ancora da giocare nella seconda parte di gara.

  • All' inizio della seconda frazione Rieti scende in campo determinata, e grazie soprattutto ad una condotta arbitrale definita dalla stampa "scellerata" di Guglielmo e Chilà di Messina, riesce a mettere la testa avanti nel punteggio (58 - 60). Fa tutto Bryant.

  • Ma Bantom sale in cattedra, realizza ed illumina, a dispetto dei due fischietti carnevaleschi (annota Morrocchi su La Nazione .... e pensare che siamo già in quaresima).

  • Gay non ci sta e va a schiacciare ma ancora più prepotente è quella di Hardy su assistenza di Bantom. Dopo 8 minuti di gioco del secondo tempo siamo sul 68 - 60.

  • Poi la Mens Sana dilaga: ci sono i canestri di Bosio, ancora Hardy, Cocchia; tutti partecipano alla festa ma soprattutto ...... scacciata la paura !


TABELLINO  DELLA GARA

MISTER DAY MENS SANA SIENA: Neri 6, Bosio 17, Cattini 10, Frati , Cocchia 4, Bechini 6, Mancini , Bantom 29, Casalvieri , Hardy 22,
AMERICAN EAGLE RIETI: Melillo 24, Matteucci , Franceschi , Pedretti 4, Tolotti , Olivieri 2, Sanesi 11, Colantoni 6,  Bryant 28, Gray 13.

 CLICCA QUI - Tutte le precedenti partite con Rieti

CURIOSITA'

Quel solista dalla classe cristallina di Rieti era per l'esattezza Joe Bryant una ala di 206 cm. nata a Filadelfia nel 1954 che dopo 3 stagioni nella NBA con i Philadelphia 76ers, i Clippers e Houston Rockets giunse a Rieti per restare in Italia 4 anni. Quel Joe Bryant non era altro che il padre di Kobe Bryant. All'epoca della partita menzionata sopra Kobe aveva 7 anni.  

NELLE IMMAGINI SOTTO:

Intestazione dell'articolo della partita trattata sopra su La Nazione - Mike Bantom nella prima stagione senese (nella foto a destra in difesa con Cagnazzo vs Rieti)

 

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