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Finalmente al PalaEstra ... contro Pistoia

Cronache

SIENA 19 settembre  2018
FONTE :
Basketsiena.it | Redazione
FOTO:
Pistoia Bk 2018/19


Pistoia, team di A1, ha un coach d'esperienza, come d'esperiena e pertanto affidabili sono i giocatori statunitensi che compongono il quintetto base. Panchina ed italiani i punti deboli considerando che è una formazione di A1.
Dopo le tre amichevoli ad oggi disputate coach Ramagli ha detto della sua squadra:
"Siamo ancora in piena preparazione, quindi trarre conclusioni, parlare di singoli, o spingersi in analisi troppo particolari può essere fuorviante. Una cosa secondo me, tuttavia, la si nota: questa squadra ha già un'identità piuttosto riconoscibile. Siamo un gruppo che è predisposto al sacrificio, che ha voglia di soffrire insieme e che, ai momenti di difficoltà, riesce comunque sempre in qualche modo a reagire. In queste prime amichevoli è stata una nostra costante, sia nell'ultima contro Udine (formazione di A2) , che contro Venezia e contro Torino: a un certo punto della partita andiamo in sofferenza, con Udine ad esempio nel terzo quarto, ma poi riusciamo a venir fuori con caparbietà e spirito di squadra. Questo ci ha permesso di riaprire la partita con Venezia, vincere con Torino e riuscire ad allungare in maniera perentoria questa sera, senza lasciare possibilità di replica a Udine”.

A proposito della gara contro i friulani, Ramagli spiega: “Udine è una buonissima squadra, costruita per provare a vincere il campionato di A2, anche se sicuramente la concorrenza non le mancherà: riuscire, in questo momento per noi complicato, con due stranieri fuori, con un terzo che si riallena col gruppo da appena due giorni e con Pechacek malmesso, a tenerli a 29 punti nel secondo tempo, dopo averne subiti 44 nel primo, vuol dire che a livello di mentalità siamo sulla buona strada. I momenti di sbandamento capiteranno, ed è normale: ma se in quei momenti non saremo neppure capaci di difendere forte, con intensità e in maniera organizzata, allora quei momenti segneranno la nostra partita. Statisticamente anche stasera abbiamo prodotto 14 palle recuperate, pur mancando Peak che è il nostro miglior giocatore, finora, a chiudere le linee di passaggio agli avversari: è un dato che si sta mantenendo costante nel nostro pre-campionato e che ritengo assolutamente significativo perché penso possa essere un nostro marchio di fabbrica anche nel corso di tutta la stagione”.

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ORIORA PISTOIA  

MAIUSCOLO = NUOVI ARRIVATI


3
14
5
9
21

2
0
13
16
6

Format 5+5
PM K. JOHNSON (9.6 pt, 4.1 ass – Riesen Ludwigsburg)
G D. JOHNSON (11.6 pt, 2.8 rb – Umana Reyer Venezia)
A PEAK (12.0 pt, 3.1 rb – Maine Red Claws)
A AUDA (12.3 pt, 2.5 rb – Sidigas Avellino)
C KRUBALLY (12.5 pt, 7.5 rb – BC Astana)
Panchina:
Della Rosa (2.0 pt, 0.7 ass)
BOLPIN (1.8 pt, 0.8 ass – Umana Reyer Venezia)
MARTINI (11.2 pt, 3.2 rb – FCL Contract Legnano)
SEVERINI (7.6 pt, 4.5 rb – Novipiù Casale Monferrato)
DI PIZZO (3.7 pt, 1.3 rb – Paffoni Omegna)
Coach: Alessandro Ramagli (nuovo)

ANNOTAZIONI
Dominique Johnson
. guardia di grande talento e importante esperienza a livello europeo, nella sua carriera ha giocato in Polonia, Israele, Turchia e Germania, oltre ad aver disputato le ultime due stagioni in serie A con Varese e Venezia. In Italia a quasi 18 punti, 3 rimbalzi e 2 assist di media a gara.
Nell’estate del 2017, i campioni in carica di Venezia puntano con decisione su di lui: Johnson li ripagherà con 11.6 punti e quasi 3 rimbalzi e altrettanti assist di media a gara, ma soprattutto con la conquista della FIBA Europe Cup, primo trofeo continentale nella bacheca del club oro-granata.
Nato a Detroit il 9 giugno 1987, dopo aver frequentato l’Osborn High School, si trasferisce al Southern Tennessee Comunity College, da cui, nel 2008, passa alla piccola Azusa Pacific University. La sua carriera fra i professionisti comincia dalla D-League (Idaho Stampede, Texas Legends, Santa Cruz Warriors, Canton Charge, Sioux Falls Skyforce i club in cui milita fra 2010 e 2013), ma è in Europa che decolla pienamente.

Ousman Krubally
giocatore statunitense (di passaporto gambiano) Ala/centro di 202 cm per 102 kg, nato ad Atlanta il 13 marzo 1988, Krubally vanta una lunga esperienza in Europa. Nella scorsa stagione torna per la seconda volta in Grecia, al Paok Salonicco. Con i bianconeri gioca sia campionato nazionale che Champions League, raggiungendo rispettivamente semifinali playoff e ottavi di finale.
Uscito da Georgia State University nel 2010. Dopo aver girato l'Europa alla fine sceglie l’Italia: firma in A2 Silver con Legnano, bissando, a fine stagione, il titolo di MVP del campionato, grazie ai 19.2 punti e ai 12.1 rimbalzi di media a partita.
Trasferitosi nell’estate del 2015 al Lavrio, in serie A greca, chiude la propria regular season a quasi 11 punti e 7 rimbalzi di media, prima di tornare in Italia e accasarsi, per i playoff, alla Reyer Venezia. Con i lagunari, in dieci presenze di post season, metterà a referto 6.4 e 2.8 rimbalzi a gara, aiutando la squadra oro-granata ad aver ragione di Cremona al primo turno e a portare Milano (poi campione d’Italia) fino a gara-6 delle semifinali.


L.J. Peak
, nato a Gaffney, nel South Carolina, il 2 febbraio 1996, è un’ala di 196 cm per 98 kg, molto talentuosa, prodotto della Georgetown University. Con gli Hoyas ha disputato tre stagioni in NCAA. Conclusa la carriera collegiale (16.3 punti, 3.8 rimbalzi e 3.5 assist nella sua terza e ultima stagione), disputa la Summer League del 2017 con gli Houston Rockets. Partecipa poi al training camp di settembre dei Boston Celtics, per firmare, a ottobre, con la franchigia affiliata dei Maine Red Claws, in G-League. In 46 partite con le “aragoste” mette a referto 12 punti, 3.1 rimbalzi e 3.5 assist di media a gara, prima di firmare, nello scorso mese di aprile, con i Wellington Saints, in Nuova Zelanda.
Ha dominato la regular season di NBL il massimo campionato neozelandese, in cui ha messo a referto 19.1 punti e quasi 4 rimbalzi di media a gara.


Kerron Johnson
. Nato a Tallahassee (Florida) il 14 dicembre 1990, playmaker di 185 cm per 80 kg, Johnson è un giocatore atletico, di temperamento ed esperienza internazionale.  Sul piano tecnico, non lo definirei il classico playmaker sempre in controllo: ama molto giocare a tutto il campo su alti ritmi, correre e battere l’uomo.
Prodotto di Belmont University (con cui conquista le Finali del campionato NCAA per tre volte in quattro anni), esordisce fra i professionisti nella stagione 2013/14, firmando per i New Zealand Breakers, campioni in carica del massimo campionato australiano. La buona stagione oltre-oceano, gli vale un’importante chiamata dall’Europa: lo ingaggia il Ludwigsburg, con cui disputa 32 partite in Bundesliga, chiudendo a oltre 14 punti e quasi 4 assist di media a gara. Nell’estate del 2016 si accorda con i polacchi del Dabrowa Gornicza: con 14.2 punti e 4.2 assist a partita è fra i migliori playmaker del campionato, tanto da convincere il Ludwigsburg, dopo un solo anno, a riportarlo per la terza volta in Germania. Presenza fissa in quintetto, è di nuovo fra i protagonisti della massima serie tedesca: il Ludwigsburg conquista infatti il terzo posto in regular season, la semifinale playoff e la semifinale di Champions League e Johnson, con 9.6 punti e 4.1 assist a gara fra campionato e coppa, si afferma definitivamente come giocatore di grande affidabilità.

Patrik Auda
. 28 anni (è nato a Brno, Rep. Ceca, il 29 agosto 1989), ala di 206 cm per 107 kg, è un giocatore dotato di ottimi mezzi fisici, duttile ed energico, che conosce già l’Italia. E’ stato infatti ingaggiato, in occasione degli ultimi playoff, dalla Sidigas Avellino: con gli irpini ha disputato tutte le quattro gare della serie contro Trento, mettendo a referto 12.3 punti e 2.5 rimbalzi di media a gara, in nemmeno 18 minuti sul parquet. La parentesi avellinese è stata, finora, l’ultimo capitolo di una carriera che ha visto il giocatore lasciare presto la Repubblica Ceca, per completare la propria formazione cestistica negli Stati Uniti (Seton Hall University dal 2010 al 2014) e da lì tornare poi in Europa: due anni di serie A polacca (Pro-Basket Kutno, con quasi 14 punti di media a gara, e Koszalin), un campionato e mezzo in Spagna, al Manresa, poi ancora Polonia, stavolta al Rosa Radom, con cui disputa un campionato da 13.1 punti e 4.7 rimbalzi di media a partita, conquistando il quinto posto in regular season e l’accesso ai playoff.

                                          

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